Beauty, fotografia al servizio del make-up
Beauty, fotografia al servizio del make-up
Molti addetti ai lavori sapranno di cosa parlo quando uso il temine “fotografia beauty”. E’ quel genere fotografico che cerca di valorizzare la bellezza femminile (specialmente del volto), enfatizzandola grazie ad alcuni elementi:
- Uso sapiente e specifico della luce
- Make-up di alto livello
- Styling dei capelli professionale
- Uso eventuale di gioielli e accessori in armonia con gli elementi precedenti
Come fotografo devo prestare particolare attenzione non solo alla mia parte del lavoro, quando si svolge un servizio di questo tipo, ma anche al lavoro degli altri professionisti coinvolti.
Questo vuol dire scegliere professionisti impeccabili come MUtinArt Accademia per il Make-Up, e nello specifico la sua fondatrice Michela Zitoli, Make-Up Artist di altissimo profilo e docente presso l’accademia.
Per darvi qualche esempio, prendo spunto da uno degli ultimi lavori fatti proprio con Michela, e con Giorgia e Roberta che hanno messo a disposizione i loro volti.
Il primo make-up che è stato realizzato faceva uso di un tipo di ombretto cosiddetto “duochrome” del produttore Kryolan, ovvero un ombretto il cui colore cambiava in base alla luce. L’effetto che volevamo ottenere era quello di far vedere la sfumatura completa del colore che si estendeva da un estremo all’altro della palpebra, passando dal rosso, all’arancio al giallo, fino al verde.
Ed ecco il primo problema!
Avevo impostato uno schema luci semplicissimo con un flash in una octabox da 120cm posizionata in alto, leggermente laterale rispetto al soggetto e inclinata di 45 gradi, una luce di riempimento al lato opposto, più in basso, e una luce per lo sfondo (senza softbox e con griglia a nido d’ape).
Risultato? La sfumatura non si vedeva, ma si vedeva solo la base del trucco sugli occhi.
Ho provato ad usare una singola luce, a direzionarla con le griglie, ma era sempre troppo poco evidente il gioco della sfumatura.
Così ho preso una decisione drastica. Via le luci, e proviamo con la luce naturale che proviene dalla grande finestra a destra di Giorgia. Sfruttando un pannello riflettente per riempire le ombre, voilà! Il gioco è fatto. Finalmente compare la bellissima sfumatura!
Risolto il problema, siamo andati avanti con un altro make-up. Questa volta ho usato uno schema luci semplice, come quello descritto sopra e direi che i risultati parlano da soli.
I 3 errori più comuni
Spesso ho visto commettere 3 errori quando si imposta lo schema luci per dei ritratti:
- Accendere tutte le luci insieme
E’ fondamentale valutare e capire la potenza, la direzione e la qualità delle luci singolarmente. Bisogna partire da quella che è la nostra luce principale (key light), cioè quella che andrà ad illuminare il soggetto. Una volta deciso dove e come la luce principale illuminerà il soggetto, si passa a riempire le ombre, staccare dallo sfondo dando tridimensionalità, esaltare i capelli, illuminare lo sfondo, etc.
- Usare tutte le luci che abbiamo a disposizione per forza
Non è obbligatorio usare 4, 5, 6, 7, 10 luci per ogni set. Non vi rende dei professionisti, non vi darà risultati migliori, e, anzi, non farà che farvi perdere tempo e ottenere, spesso, risultati pessimi. A volte una semplice luce singola può fare tantissimo. Come nell’esempio qui sotto, dove è stata usata la lampada pilota di un flash con un beauty dish montato. Solo la lampada pilota (forse 75 watt di potenza) e un beauty dish da 80cm. Niente di complicato, niente schemi a n-mila luci, risultato fantastico!
- Usare le luci per appiattire il soggetto
Questo è un altro grandissimo problema! Ho visto tantissimi volti stupendi, make-up magnifici, uccisi da una luce piatta. La luce piatta ti toglie ogni difetto, rughe, imperfezioni, etc. ma contemporaneamente ti toglie anche dimensione al viso. E ogni MUA che si rispetti sa che la tridimensionalità del viso è fondamentale per esaltare la bellezza.
Se con un’illuminazione sbagliata, vado ad appiattire il volto, vanifico il lavoro della MUA e ottengo un’immagine davvero poco interessante.
Alla fine è questo lo scopo del nostro lavoro, esaltare la bellezza delle persone che fotografiamo, esaltare il lavoro degli altri professionisti con cui lavoriamo (Make-Up Artist, Chef, Designer, etc.) imparando a sfruttare la nostra attrezzatura e le nostre conoscenze al servizio dei clienti.