Before The Storm – Nascita di un progetto personale

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Se avete letto la mia bio, saprete che sono un discreto smanettone, un geek appassionato di strumenti tecnologici e gadget vari.

Questo da sempre, anche da molto prima che cominciassi a fare il fotografo. Quindi, quando mi si chiede “come faccio a migliorare le mie foto, a diventare un fotografo migliore”, ci si aspetterebbe una risposta del tipo “compra un nuovo obiettivo” oppure “sono usciti i nuovi modelli di Nikon/Sony/Canon/etc, fotocamere più evolute, foto migliori”.

E invece no!

Come migliorare le proprie fotografie

Se mi si chiede cosa si può fare per migliorare le proprie fotografie, do sempre questi 3 consigli:

  • Studia! E non solo libri tecnici o tecnico/pratici come “L’Occhio del Fotografo” o “Illumina, Scatta, Ritocca”. Studia libri di fotografi, libri di fotografie, come “Ritratti 2005 -2016 di Annie Leibovitz”, oppure “A Different Vision on Fashion Photography” di Peter Lindbergh. Guardare i lavori di chi ha lasciato il segno nel mondo della fotografia non può che arricchirci. Anche libri di altre arti figurative sono un valido aiuto. Studiare Caravaggio o Rembrant non può che migliorare il modo in cui leggiamo la luce e quindi fotografiamo.
  • Prova a replicare il lavoro di un altro fotografo. Si, anche provare a riprodurre esattamente una foto di uno dei grandi della fotografia non è un’idea sbagliata. Sforzarsi di capire come uno scatto è stato realizzato (dalle luci, alla posa, fino al significato del colore nella foto) ci permetterà di imparare cose nuove e di affinare le nostre capacità. Ovviamente riuscire a riprodurre uno scatto famoso non è il punto di arrivo, ma quello da cui deve partire la nostra ricerca di un’impronta personale.
  • Impiega un po’ del tuo tempo in progetti personali. Per progetto intendo una serie di fotografie che abbiano un tema comune, che può essere un sentimento o concetto (solitudine, felicità, rabbia, paura), fino a cose più elaborate e complesse. Questo ti servirà per migliorare le tue capacità di narratore, tanto da poter raccontare intere storie attraverso poche immagini.

Detto questo, lo scorso anno ho voluto seguire i miei consigli.

L’ispirazione

VOGUE ITALIA NOVEMBER 2015 PHOTOGRAPHER: PETER LINDBERGH
FASHION EDITOR: CLARE RICHARDSON
HAIR STYLIST: ODILE GILBERT MAKEUP ARTIST: TOM PECHEUX

Sono sempre stato un grande ammiratore di Peter Lindbergh e dell’incredibile capacità di rendere reali, umane e allo stesso tempo magnifiche, le donne che fotografava. A Different Vision on Fashion Photography è un libro essenziale per ogni fotografo, e ne parlerò in uno dei prossimi post.

Ho quindi pensato di ispirarmi a lui per una nuova serie di scatti, con l’uso del bianco e nero, cercando di valorizzare la bellezza reale dei miei soggetti, e contemporaneamente parlare un po’ di me. Perciò ho voluto sfruttare un elemento comune sia ad alcune foto di Lindberg, che alla mia storia personale. Il mare, niente di più semplice.

Con l’aiuto di una modella e amica, la modenese Sara El Hajouli, ci siamo visti a Rimini per creare questa serie. Lei in abito nero lungo, io armato di Nikon D610, Sigma 50mm f/1.4 Art e Sigma 24-105 f/4 Art per un paio di scatti.

Siamo passati nella zona dove di solito trovava la ruota panoramica, e ho fatto un primo scatto ambientato, comprendendo anche un’insegna coca-cola enorme, che mi sembrava molto suggestiva. Già i primi scatti lì, e vicino ai muretti di delimitazione del porto, stavano dando ottimi risultati.

La tempesta

Mentre eravamo lì, il tempo continuava a cambiare, le nuvole si facevano più scure, il vento elettrico. Insomma tutto faceva pensare che fosse il momento di andarsene.

Invece io e Sara abbiamo continuato a scattare e a parlare, delle fotografie che stavamo facendo, del perché avessi scelto il mare, e così via.

Il cielo nuvoloso ammorbidiva tutte le ombre, trasformandosi in un’enorme softbox, la sottilissima linea di luce che proveniva dall’orizzonte creava un effetto stupendo negli occhi scuri di Sara.

Un tempo magico, una modella splendida, e la giusta ispirazione.

Mentre stavamo sfruttando quest’attimo decisivo, le prime gocce di pioggia ci hanno colpito. Neanche il tempo girarsi verso il parcheggio, che si è abbattuta su di noi una tempesta colossale! Non siamo riusciti ad arrivare alla macchina, ma ci siamo rifugiati sotto una tettoia lì vicino ( e la foto qui sotto è una testimonianza di quel momento).

Le immagini di queste pagine sono il frutto di appena 15 minuti di scatti, prima che la pioggia ci investisse. In soli 15 minuti ho ottenuto alcuni degli scatti più belli fatti in vita mia.

Ed è grazie a questo intreccio di ispirazione, casualità, e capacità che si è concretizzato il tutto.
Dopo aver rivisto queste foto, ho deciso che dovevo continuare, e così, nelle settimane e mesi successivi, ho deciso di creare una serie di fotografie, in bianco e nero, ispirate in parte al lavoro di Peter Lindbergh, ma  che esplorano anche il lato emotivo dei soggetti.

E’ così che nasce la serie che ho chiamato “Before the Storm”

Nel prossimo post vi illustrerò i vari set che sono nati da questo progetto e come sono stati realizzati, con consigli sia di carattere tecnico che di carattere “creativo”.

A presto!